lunedì 24 gennaio 2011

Riepilogo dei giorni passati... Da domani mare mare mare e wadi :-)


Oggi abbiamo il volo che da Salalah ci riporterà a Muscat, nel frattempo abbiamo il tempo per riassumere quello che abbiamo fatto nei giorni passati.
La visita della zona a est di Salalah non ci ha entusiasmato molto a parte una bellissima vista dall'alto del plateau di Taqa sulla lunga spiaggia e la scogliera sottostante da dove siamo riusciti persino a vedere i delfini compiere le loro evoluzioni in mare aperto.
Per il resto la visita di questa regione è senza dubbio da farsi in estate, durante il periodo monsonico, quando tutto le colline sono verdi e il panorama è meno arido.
Fortunatamente siamo andati a visitare anche il Wadi Darbat, qui grazie alla costante presenza di acqua la vegetazione è sempre rigogliosa e oltre alla presenza di molti cammelli (dromedari) liberi di pascolare insieme agli asini, è facile vedere gli aironi ed una moltitudine di altri uccelli. Inoltrandosi in fondo al wadi abbiamo anche avuto la fortuna di scorgere numerose aquile, dapprima intente a pescare nelle acque del fiume e, in un secondo tempo, durante il loro maestoso volo!
Dopo un pic-nic all'ombra di un albero in un giardino fiorito, nel pomeriggio ritorniamo alla spiaggia del nostro hotel dove ci attardiamo fino all'ora del tramonto.
L'indonani mattina, siamo pronti per partire alla volta del deserto di Rub Al Khali per un tour di tre giorni.
Il primo giorno, durante il tragitto facciamo una tappa nel Wadi Dawkah per vedere le famose piante di incenso che qui è molto apprezzato.
Proseguiamo poi in direzione nord fino a raggiungere la piccola cittadina di Ubar "the lost city" per visitarne le sue rovine. Andando sempre a nord ci inoltriamo nel Wadi Malhit, la pista termina alle porte del deserto di Rub Al Khali, qui, isolato dal mondo, si trova il nostro campo, non a caso è stato chiamato "Empty Quarter Camp"... è molto spartano ed essenziale ma rispecchia in pieno la vita in un campo beduino. Da qui ci spostiamo verso le alte dune di sabbia rossa per assistere ad uno dei più bei tramonti mai visti prima. Dopo una cena a base di carne di cammello ci riuniamo intorno al fuoco per scaldarci, infatti qui l'escursione termica è notevole... si passa dai 38 gradi di giorno agli 8 gradi di notte!
La mattina seguente, dopo una veloce colazione abbandoniamo il campo per proseguire verso il villaggio beduino di Al Hashman, l'ultimo posto dove si puó trovare dell'acqua. Qui vengono allevati i cammelli arabi che si differenziano dagli altri per il loro mantello nero. Ci viene offerto del latte di cammella appena munto che io accetto volentieri ma poi Doni mi ricorda che potrei avere problemi di stomaco in quanto oltre a non essere pastorizzato era stato messo in una tazza piena di mosche. Purtroppo sono costretto a rifiutare!!!
Arrivati al campo tendato, ci sistemiamo sotto la grande tenda comune per pranzare e ripararci dal sole che a quest'ora scotta un casino... siamo solo noi (come sempre) e questo fa si che veniamo viziati e coccolati dal cuoco proveniente dal Bangladesh il quale ci racconta un pezzo della sua vita... si puó velocemente riassumere... ha 48 anni, è in Oman da 22 anni, va a casa un mese ogni 2 anni, è sposato e ha 3 figli, la prima una femmina di 13 anni, poi 2 maschi di 7 e 3 anni!!!
Verso le 16 quando ormai il sole non è più caldissimo, andiamo verso l'Arabia Saudita a fotografare le dune più alte che verso il tramonto prendono delle tonalità ambrate facendo dei giochi di luce con le proprie ombre. Durante la strada del ritorno, poco prima di arrivare al campo, ci fermiamo su una duna per contemplare l'ennesimo fantastico tramonto!!!
Anche stasera cena a base di carne di cammello, a parte che mi piace una cifra, mi dicono che non ha colesterolo e che in Oman, prima del matrimonio lo sposo per un mese intero viene nutrito solo con latte e carne di cammello così poi è pronto per essere al meglio della sua forma fisica ;-)
Dopocena ci spostiamo vicini al falò per riscaldarci dal freddo che è arrivato dopo il calar del sole... Il simpatico cuoco del Bangladesh ci intona una canzone del suo paese, una piacevole cantilena che va avanti per una ventina di minuti, siamo commossi per essere onorati di tanta cortesia e sentiamo una nota di tristezza nel suo canto ma lui sembra felice... forse perché questa sera si sente un pochino più vicino alla sua famiglia... quindi accettiamo volentieri di ascoltare i suoi racconti.
La mattina seguente, dopo aver assistito ad un'alba da sogno di una bellezza straordinaria, forse una delle più belle mai viste prima, salutiamo il nostro nuovo amico con una stretta di mano ed un abbraccio, ci dice che è sicuro che prima o poi torneremo al suo campo qui nel deserto dell'Oman... rispondiamo in coro... Chissà, magari ci si rivede in Bangladesh... Inshallah, se Dio vorrà!!!
Prendiamo la pista che ci porta a ovest fin quando ad un bivio che svolta a sinistra verso sud ci ritroviamo a soli 40 km dallo Yemen.
Lo scenario cambia completamente, dal deserto siamo tornati alle pareti rocciose con alti canyon che formano il letto dei Wadi.
La strada è tanta e per questo siamo partiti molto presto, quindi anche se sono solamente le 11 e 20 decidiamo di fermarsi a mangiare in un ristorantino trovato lungo la strada... Inutile dire che Doni è sempre l'unica donna presente nei locali frequentati da soli uomini e che riceve occhiate, non si capisce se di interesse o se di consenso per dimostrare tanto coraggio da presentarsi di fronte a loro con il viso scoperto... Boh!!!
Finalmente verso le 14 raggiungiamo la costa, siamo ancora sui 1000 metri di altitudine e lo spettacolo che si apre sotto di noi fra le pareti rocciose è da orgasmo!!!
Bianche insenature con il mare turchese ci invitano a percorrere uno sterrato di 6 km in forte pendenza, da fare solo con una 4x4, che termina alle spiaggie di Fazaya.
Si tratta di 4 o 5 spiagge di sabbia bianchissima interrotte ogni tanto da scure scogliere ed alle spalle un'altissima montagna rocciosa... Stentiamo a crederci, non c'è nessuno... Siamo sempre solo noi e il mare... Spettacolo della natura... Che scenografia meravigliosa!!!
Fare un bagno in queste limpide acque è proprio quello che ci voleva per rinfrescarci un pó e lavarci via la sabbia del deserto che avevamo ormai dappertutto!!!
A malincuore lasciamo questo paradiso, chissà se mai un giorno torneremo??? Una cosa è certa, qui porteremo una tenda e ci staremo fino alla noia!!!
Proseguiamo in direzione est, ormai Salalah si avvicina, qui abbiamo deciso di fare sosta al Souk per comprare dell'incenso e l'utensile necessario per brociarlo, inoltre si è presentata l'occasione per riuscire a fotografare una donna col velo, con la scusa che Doni voleva un suo ricordo, le si è avvicinata chiedendole se fosse d'accordo... Non sembrava proprio del parere ma poi alla fine si è lasciata andare!!!
Ciao ciao
Pinuccio & Doni
www.pinuccioedoni.it

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